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Dal 18 ottobre al 30 novembre 2025
Grosseto, Polo culturale Le Clarisse
Pinturicchio e Alfarano. Dialoghi di terra e Cielo

PINTURICCHIO-ALFARANO.

DIALOGHI DI TERRA E CIELO

La Settimana della Bellezza propone in mostra un’opera di Pinturicchio, un capolavoro dalla Collezione Luzzetti, dopo le esposizioni dedicate a Botticelli e Bellini.

L’“Orazione nell’Orto” del Pinturicchio si lega al tema della X edizione della Settimana e ci introduce al modo di abitare di Gesù: l’orizzonte della preghiera in solitudine di Cristo con il Padre è il Creato, è questa la sua casa… A differenza delle volpi che hanno le tane e gli uccelli i nidi il Figlio dell’uomo “non ha dove posare il capo”.

Diceva papa Francesco nell’Angelus (30 giugno 2019): «Così Gesù ha indicato a noi suoi discepoli che la nostra missione nel mondo non può essere statica, ma è itinerante. Il cristiano è un itinerante. La Chiesa per sua natura è in movimento, non se ne sta sedentaria e tranquilla nel proprio recinto. È aperta ai più vasti orizzonti, inviata – la Chiesa è inviata! –  a portare il Vangelo per le strade e raggiungere le periferie umane ed esistenziali».

L’ Orazione nell’Orto è un’opera realizzata dal Pinturicchio tra il 1488-1495: tempera su tavola con lumeggiature in oro, alta 58 centimetri e larga 42. L’attribuzione a Pinturicchio è stata avanzata da Filippo Todini (1985) e confermata più volte da Angelo Tartuferi. Secondo i due studiosi, l’opera è una replica di un modello perduto del Perugino, realizzata quando Pinturicchio collaborava strettamente con il maestro. La qualità del paesaggio, con cromie verdi e azzurre e suggestioni fiamminghe, rafforza l’ipotesi attributiva. Cavalcaselle aveva già segnalato il dipinto nel 1866 nella collezione Strozzi di Firenze come opera in stile Pinturicchio. La tavola appartenne a Konrad Adenauer, poi a Heinz Kisters, che la declassò a Eusebio da San Giorgio per motivi commerciali. Documentata nel 1965 nella Collezione Kisters e in un’asta Fischer del 1970, passò in seguito alla raccolta Luzzetti. Esistono repliche vicine, tra cui quella conservata oggi all’Indianapolis Museum of Art, attribuita a Lo Spagna e datata 1510-1515, di qualità però inferiore. Il confronto iconografico con l’Orazione del Perugino agli Uffizi (1492-97) e con quella del Cenacolo di Fuligno, a Firenze, conferma la dipendenza del modello. Il pannello Luzzetti si distingue per raffinatezza tecnica, uso dell’oro e cura miniaturistica, tipici del Pinturicchio degli anni Ottanta-Novanta. La maggiore qualità rispetto alle versioni di bottega testimonia l’intervento diretto dell’artista, differenziandosi dalla serialità della cosiddetta “editoriale peruginesca”.

Come già in passato, per la Settimana della Bellezza proponiamo un dialogo tra un grande maestro e un artista contemporaneo. Le opere di Pinturicchio e Daniela Alfarano esprimono la tensione tra Cielo e Terra nel rapporto ineludibile tra l’umano e il Divino. L’Oratio dell’artista emiliana è tutta concentrata nelle bellissime mani giunte in preghiera, due grandi tavole dove l’immagine si delinea solo con la grafite e con la luce: «Ho riscoperto un assoluto nel disegno che ritengo la mia forma moderna di linguaggio».

Scrive Giovanni Gazzaneo: «Daniela Alfarano ha sete di assoluto. Un assoluto che si manifesta nella declinazione rinnovata (e non “ripetuta”) quasi all’infinito dei temi a lei cari: le piume, le colombe, i mari… Sempre e solo con una matita tra le mani, sempre e solo dagli occhi al cuore e dal cuore agli occhi. Perché non si vede se non quello che portiamo dentro. E sarebbe bello se Daniela riprendesse in un ciclo anche le sue meravigliose mani in preghiera. In quel ritratto di sé nelle mani giunte che invocano l’Altissimo vediamo l’orizzonte del suo percorso creativo: lo sguardo al Cielo in tutto quel che fa. Daniela non fa uso di colori. Per raccontare di sé e del mondo, del visibile e dell’invisibile, si lascia guidare dall’umiltà della grafite alla ricerca di una bellezza essenziale che, nel segno della semplicità, ci introduce al mistero. L’arte, quella vera, il mistero l’ha sempre cercato perché potessimo farlo nostro negli occhi, nel cuore, nella mente in un abbraccio e in un respiro che sono la vita stessa».

 

Pinturicchio e Alfarano. Dialoghi di terra e Cielo

a cura di GIOVANNI GAZZANEO e MAURO PAPA

Polo culturale Le Clarisse

via Vinzaglio 27, Grosseto

18 ottobre-30 novembre 2025

 

Inaugurazione delle mostre della Settimana della Bellezza

18 ottobre 2025 ore 11,  Sala Conferenze

 

 

Orari:  giovedì-venerdì 10-13/17-20;

               sabato-domenica 10-13/ 16-19

Ingresso gratuito

Si ringrazia: Auxilium

Media sponsor: Avvenire

Per informazioni: www.clarissegrosseto.it; www.fondazionecrocevia.it

tel.0564/488066-067

 

Biografia Pinturicchio (1454-1513)

Pinturicchio, pseudonimo di Bernardino di Betto (Perugia, 1454 – Siena, 1513), fu uno dei protagonisti del Rinascimento umbro.Si formò nella bottega del Perugino, con cui collaborò in gioventù, condividendone modelli e temi. Partecipò agli affreschi della Cappella Sistina (1481-82), dove affinò il gusto narrativo e decorativo. Ottenne importanti commissioni da papa Alessandro VI Borgia, per il quale affrescò gli appartamenti vaticani (1492-94). Tra le sue opere principali si ricordano gli affreschi della Libreria Piccolomini nel Duomo di Siena (1502-07). Fu apprezzato per la ricchezza ornamentale, l’uso brillante del colore e la cura dei dettagli derivata dalla miniatura. La sua arte unisce elementi perugineschi a suggestioni fiamminghe e a un senso scenografico raffinato. Lavorò anche ad Orvieto, Spello, Spoleto, Napoli e in Umbria, ricevendo incarichi da famiglie e istituzioni religiose. La sua bottega ebbe larga fortuna, ma la critica in passato lo ha giudicato minore rispetto al Perugino. Oggi è rivalutato come maestro autonomo, interprete originale della pittura rinascimentale italiana.

Biografia Daniela Alfarano (Modena, 1976)

Nel 2006 ha inizio la sua attività espositiva. Ha allestito mostre personali a Rotterdam, Amsterdam, Francoforte, Bologna, Modena, Milano, Pietrasanta, Roma e New York.

Personali recenti : Biblioteca Classense – MAR Ravenna – “Ascoltare Bellezza”; Fondazione Mudima Milano “Come un pensiero leggero”; Stiftung Kloster Dalheim Lichtenau (Germania) “Licht und Dunkel”.

Ha collaborato in diverse occasioni con il mensile “Luoghi dell’Infinito”, realizzando una copertina nel 2014, e le sue opere sono state pubblicate accanto a diversi importanti interventi.

Nel 2017 ha partecipato alla “Settimana della Bellezza”, presso il Duomo di Grosseto a cura di Giovanni Gazzaneo e della Fondazione Crocevia.

Nel 2019 all’interno degli spazi della Fondazione Mudima Milano espone “Un giorno raccoglierò le mie piume e volerò via”, una parete composta da 181 disegni.

Nel 2020 partecipa all’importante ricognizione sull’arte contemporanea italiana presso il Museo Municipal Urbain Cabrol Villefranche (Francia) “Le face autre de l’autre face” dove ripropone l’esposizione dell’anno precedente.

Nel 2021 sempre presso la fondazione Mudima una collettiva sul disegno “Evidence of Contemporary Paper” a cura di Davide di Maggio.

Sempre nello stesso anno entra nel cartellone del Festival della Filosofia esponendo le sue opere all’interno della chiesa Santa Maria della Pomposa a Modena. Per l’occasione è stato editato un libro da Arnoldo Mosca Mondadori dal titolo “Emblemata” con testi di Beatrice Buscaroli, Davide Rondoni e Paolo Trioschi.

Ha sviluppato negli anni un’intensa attività espositiva presso musei e spazi sacri, in particolare ha esposto al Museo Diocesano di Milano, e una sua opera è permanente nella Chiesa della Misericordia a Pietrasanta, accanto all’opera di Botero.

Nel febbraio del 2023 partecipa ad una collettiva presso l’Associazione 21 a Lodi, a cura di Andrea Losavio, la quale coinvolge numerosi artisti internazionali.

Il contributo di Alfarano prevede una parete di “Piume”, la quale è stata successivamente esposta in una mostra sempre collettiva a Piacenza, nel comune di San Giorgio Piacentino, dal titolo “Istanze” nell’aprile 2023.

L’anno successivo è invitata da Nicoletta Giberti, ideatrice del Festival della Fiaba, a realizzare la locandina dell’evento.

A febbraio 2025 Alessandro Bergonzoni richiede la sua partecipazione all’evento Art City Bologna, dove posa una Piuma sul “Tavolo delle Trattative” esposto presso Palazzo Pepoli.

Nel 2025 il Seminario Metropolitano di Modena celebra i suoi duecento anni. Alfarano aggiunge una terza Colomba permanente alle due già installate dieci anni prima.

Per l’occasione viene pubblicata la monografia “Come in Volo”, con testi di Arnoldo Mosca Mondadori, Giovanni Gazzaneo, Roberta Tosi, Francesca Baboni e Paolo Trioschi.

Sempre nello stesso anno inaugura la bipersonale “A MARE” nello spazio espositivo dell’Ex Chiesa presso il Complesso San Paolo di Modena, con il regista Daniele Pignatelli.

La mostra presenta un allestimento di 120 mari che “invadono” lo spazio con il sottofondo del film, che ne ricrea l’atmosfera e il suono.

Per la venticinquesima edizione del celebre Festival della Filosofia di Modena l’artista rientra nel cartellone, esponendo una Piuma e la scultura “Angelo” presso il Seminario Metropolitano modenese.

90x155 2006 004

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