Nel nuovo Ospedale Papa Giovanni XXIII a Bergamo, martedì 28 aprile alle ore 18 si inaugura la grande mostra CONVIVIO, con fotografie di Pepi Merisio – che a questo tema ha dedicato anni di ricerca – ed Emilio Moreschi – il cui interesse si è concentrato sulla vita in montagna.
In 40 pannelli la mostra traccia un ritratto degli italiani e del loro rapporto con il cibo, a partire dal lavoro che sta dietro la sua preparazione. È un viaggio per immagini che parte dagli anni Sessanta, dalla semplicità del pane e del vino, dal campo di grano e dal mulino, dal maiale e dal salame, per arrivare ai giorni nostri. Il cibo come lotta per la vita, come nutrimento del corpo chiamato alla fatica, come rito che mette in relazione uomo e creato, ma anche come momento di condivisione intima: ed è il vero senso del convivio, il sedersi a tavola per nutrirsi tutti dello stesso pane e delle stesse parole. Il mangiare, dunque, come mezzo dell’amicizia, qualcosa di altrettanto essenziale per la vita quanto il cibo. La mostra CONVIVIO, visitabile a ingresso libero nella Torre 6 fino al 15 giugno, si pone quindi in perfetta sintonia con i temi di Expo Milano 2015.
Il catalogo della mostra è pubblicato da Lyasis Edizioni (www.lyasis.com) e Crocevia – Fondazione Alfredo e Teresita Paglione (www.fondazionecrocevia.it), con testi di Paolo Aresi e Giovanni Gazzaneo.
Pepi Merisio è nato a Caravaggio nel 1931. Comincia a fotografare da autodidatta nel 1947. Nel 1956 inizia la collaborazione con il Touring Club Italiano e con numerose riviste: Camera, Du, Réalité, Photo Maxima, Pirelli, Look, Famiglia Cristiana, Stern, Paris-Match. Nel 1962 passa al professionismo e l’anno seguente entra nello staff di Epoca, allora la più importante rivista per immagini italiana.
L’ambito ideale della poetica di Merisio è, insieme con la grande tradizione contadina e popolare della provincia italiana, il variegato mondo cattolico. Nel 1964 pubblica su Epoca il suo grande servizio Una giornata col Papa avviando così un lungo lavoro con Paolo VI. Dello stesso anno è il suo primo libro dedicato all’amico scultore Floriano Bodini. Da questo momento, mentre continua la collaborazione con grandi riviste internazionali (celebri i tre numeri monografici di Du sul Vaticano, su Siena e sull’Italia cattolica) avvia un’intensa attività editoriale. Caposaldo, dichiarazione d’intenti e summa preventiva della sua attività di narratore per immagini è l’opera Terra di Bergamo in tre volumi, edita nel 1969 per il centenario della Banca Popolare di Bergamo. Da allora ha pubblicato oltre un centinaio di libri fotografici con editori diversi tra i quali Atlantis, Bär Verlag, Conzett & Huber, Orell Füssli, Zanichelli, Electa, Silvana, Bolis, M. D’Auria, Editalia, Publiepi, Monte dei Paschi, Grafica e Arte, Lyasis ed ECRA di Roma, per la quale sta curando la collana Italia della nostra gente, che ha raggiunto i trentatré volumi.
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