11, 18, 25 ottobre 2023
Basilica di San Simpliciano, Milano
BACH IN BASILICA
Festival “Bach in Basilica”
Concerti in San Simpliciano, 11, 18 e 25 ottobre alle ore 21.00
L’organo della Basilica di San Simpliciano è uno strumento musicale particolarmente prezioso. Costruito nel 1991 dall’organaro tedesco Jürgen Ahrend, è il risultato di un progetto nato nel 1985, Anno europeo della musica. Vera anima del comitato promotore è stato Sandro Boccardi, responsabile della rassegna “Musica e Poesia a San Maurizio”, per l’Assessorato alla cultura del Comune di Milano.
Nelle serate dell’11, 18 e 25 ottobre, per il festival “Bach in Basilica”, le porte dell’antica e suggestiva chiesa si apriranno e fra le ampie volte risuonerà la musica del grande maestro tedesco.
A Sandro Boccardi, recentemente scomparso, sarà dedicato il primo dei tre concerti del festival.
Nella prima serata, mercoledì 11 ottobre alle 21, l’interprete sarà Lorenzo Ghielmi: organista titolare della Basilica di San Simpliciano, docente alla Civica Scuola di Musica «Claudio Abbado» di Milano, Ghielmi è uno dei più noti organisti europei. Alcuni dei corali più importanti di Johann Sebastian Bach saranno affiancati a tre grandi composizioni di Nicolaus Bruhns, un compositore geniale della fine del Seicento che morì a soli 32 anni. Di lui si conservano poche opere, capolavori che possono ben confrontarsi con le pagine di Bach.
La settimana successiva, mercoledì 18 ottobre sempre alle 21, l’organista spagnolo Juan Maria Pedrero affiancherà a brani celebri di Bach, fra cui la celebre Toccata, Adagio e Fuga in do maggiore, alcune opere di Francisco Correa de Arauxo, grande compositore del Seicento spagnolo.
Il maestro Pedrero è docente di organo presso il Conservatorio di Granada e membro dell’Accademia Reale di Belle Arti della città.
Concluderà il ciclo, mercoledì 25 ottobre alle 21, l’organista olandese Leon Berben, una delle figure emergenti nel mondo della musica antica. Allievo di Gustav Leonhardt – di cui è stato l’ultimo allievo –, e di Ton Koopman, dal 2000 è stato clavicembalista di Musica Antiqua Köln, ensemble con cui ha suonato in tutto il mondo e con il quale ha registrato per Deutsche Grammophon/Archiv Produktion.
Il suo programma vedrà il confronto fra la musica di Bach e quella di Dieterich Buxtehude. Conclude il concerto la celebre Passacaglia di Johann Sebastian Bach.
Il festival “Bach in Basilica” è organizzato dall’associazione il Canto di Orfeo, con la collaborazione di Fondazione Crocevia e il patrocinio del Ministero della Cultura.
Ingresso libero
Per informazioni: sanmaurizio@ilcantodiorfeo.it; www.fondazionecrocevia.it
ANDRO BOCCARDI, UNA VITA TRA MUSICA E POESIA
di Guido Oldani
Ricordiamo Sandro Boccardi (Villanova del Sillaro, 5 marzo 1932 – Milano, 25 giugno 2023), con il suo sguardo azzurro barbarico e gentile, che persino ha voluto donare le cornee ad altro guardare.
La nostra è un’amicizia che è durata dagli inizi degli anni Ottanta. Un omone tale che, giovane recluta militare, hanno dovuto far venire un sarto per allestirgli la divisa su misura. Io sono uno di quegli italiani che gli debbono gratitudine per il suo trentennio di direzione del prestigioso “Musica e Poesia a San Maurizio” a Milano. Ha consentito infatti sia agli specialisti che agli amatori di confrontarsi in maniera creativa e sistematica con la vastità della musica rinascimentale e barocca. Grazie a lui, ho conosciuto organisti come Lorenzo Ghielmi, all’antico organo Antegnati, fino al compositore estone Arvo Pärt, che ha presentato in prima mondiale un suo brano nella basilica di San Simpliciano a Milano, dove Sandro ha contribuito alla installazione di uno splendido organo per la musica di Bach. Non meno significativa, anche se più discreta, è stata la sua presenza nella poesia del secondo Novecento. Indimenticabili sono le sue agili plaquette edite, salvo la prima, dall’editore Vanni Scheiwiller, del quale era amico, così come lo è stato di Montale, di cui conservava gelosamente per ricordo un cappotto. Le raccolte citate sono: A dispetto delle sentinelle, La città, Durezze e ligature, Le tempora, Ricercari, Sonetti per gioco e per rancore. Come già si vede dai titoli, il lavoro poetico di Sandro Boccardi è un armonico travaso del linguaggio e della cifra musicale dentro allo scorrere dei suoi versi. Qualcuno lo ha collocato nella seconda generazione della cosiddetta Linea Lombarda. Sarei più incline a formulare due considerazioni. La prima è che Boccardi abbia raggiunto una sua identificabile connotazione attraverso il citato equilibrio musica/poesia. La seconda è che proprio attraverso questa sua significazione egli abbia contribuito, con altri poeti, ad esempio Giampiero Neri, Luciano Erba, nonché poeti visuali come Alberto Mari o il più giovane Angelo Coviello, a contrastare la stagnazione che, non solo in Milano, ha tanto appesantito la poesia italiana.
Boccardi è stato collaboratore di “Luoghi dell’Infinito”, che riteneva “il mensile più bello” e che ha tenuto accanto a sé sul comodino d’ospedale anche quando, negli ultimi giorni, non riusciva più a leggere.
Ma lasciamo qualche piccolo ricordo della nostra amicizia. Quando dalla sua villeggiatura in Val Brembana mi conduce al paese dove la famiglia di Torquato Tasso ha dato luogo all’invenzione del servizio postale, unitamente alla propria attitudine verso la diplomazia. Né posso dimenticare le letture notturne fatte insieme nel cortile di casa Manzoni o nel chiostro di San Simpliciano. Non vorrei tralasciare la sua cordialità nel convivio. Il sabato, a casa Sanzo, a volte Sandro manifestava in pieno la sua arte culinaria: dalla trippa alla milanese alla zuppa di cipolle ribollita. Semplicità e raffinatezza erano proprio i binari paralleli su cui muoveva la poesia di Sandro Boccardi.
La pipa di Bach di Sandro Boccardi
cenere e terra,
sbuffi saturnini anelli
dal fornello nell’aria…
attimo-fuoco-pensiero che si pensa
in minuscoli tondi delle note nere
sui righi.
Forse che Lutero include
il vizio del tabacco fra i peccati?
Pecca fortier sed crede
fortius, et ama, ama la vita…
Così dopo uno scatto d’ira
torna improvvisa l’aria più serena,
nel Piccolo Libro per Anna Magdalena
c’è la canzone di cenere e di terra:
il fumo se ne va – la vita è polvere
la morte è soltanto una soglia.
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